Orto botanico di Padova
Una delle meraviglie custodite dal centro storico di Padova è senza dubbio l’Orto botanico. Istituito nel 1545 su commissione del Senato della Repubblica Veneziana a vantaggio degli studenti di medicina (noto infatti anche come “giardino dei semplici”, ovvero delle piante medicinali maggiormente in uso a quel tempo), è ancora oggi gestito dall’Università di Padova, che da allora ha accolto numerose specie esotiche tra le mura del suo hortus conclusus, il modello di giardino cintato tipicamente medievale. La pianta del progetto originale è ancora oggi chiaramente visibile: un quadrato inscritto in un circonferenza su due assi perpendicolari che indicano i quattro punti cardinali. Come spesso accade nell’arte e l’architettura del Rinascimento, l’aspetto simbolico è importante, e infatti il numero quattro viene più volte ripetuto: quattro sono gli spalti in cui è suddiviso il quadrato originale, e ancora quattro sono le statue delle stagioni che sembrano vegliare sulla fontana detta appunto delle Quattro stagioni. Il disegno del quadrato in relazione alla circonferenza è un altro tema tipico della speculazione simbolica antica e recente, ripreso nel Novecento da Jung, il quale vedeva nell’unione delle due forme l’immagine dell’ordine. L’Orto ospita, tra tutti, alcuni esemplari resi ormai celebri dalla storia, come la famosa “palma di Goethe”, tanto ammirata dal poeta tedesco, il cedro dell’Himalaya e il primo albero d’acacia – pianta originariamente americana – introdotto in Italia, risalente al 1662. Dal 2014, inoltre, l’Orto botanico di Padova si è ampliato, dotandosi di una nuova serra all’avanguardia, il Giardino della Biodiversità, che grazie all’energia solare e allo sfruttamento delle acque piovane alimenta più di mille specie limitando al minimo il proprio impatto ambientale.
I cicli affrescati del trecento
Il centro storico di Padova custodisce, all’interno delle mura medievali, un inestimabile tesoro, accumulato nell’arco di quasi un secolo: dal 1302 al 1397, artisti del calibro di Giotto, Guariento di Arpo, Giusto de’ Menabuoi, Altichiero da Zevio, Jacopo Avanzi e Jacopo da Verona hanno impreziosito la città con pennellate sapienti e genio visionario, prestando i loro servigi alle più importanti famiglie padovane. Gli Scrovegni e i Carraresi sono solo i nomi più famosi legati ad un ciclo di affreschi che, tra commissioni laiche ed ecclesiastiche, ha riformulato l’immaginario medievale di Padova durante il XIV secolo. Otto siti ospitano gli affreschi nella città di Padova, legati come in un’unica immaginaria parete affrescata da un filo conduttore innanzitutto tematico, di carattere biblico e allegorico, letterario e scientifico, ma anche tecnico-artistico: dal “padre” Giotto, infatti, Guariento, Giusto e gli altri apprenderanno lo stile, gli studi sulla prospettiva e sul colore che, uniti al gusto umanistico per l’interdisciplinarietà, saranno portati a compimento definitivo solo nel Rinascimento.
Foto di Tomelleri @Padova Convention & Visitors Bureau
Aeroporto di Venezia -Tessera (Aeroporto Marco Polo).
Altri scali situati nelle vicinanze della città sono l’Aeroporto di Verona-Francavilla (Aeroporto Valerio Catullo; VRN) e l’Aeroporto di Treviso (Aeroporto Antonio Canova; TSF). Entrambi gli scali sono collegati a Padova da autolinee e servizi navetta.
Un altro scalo in posizione non troppo lontana da Padova è l’Aeroporto di Bologna. Questo può essere di interesse soprattutto a chi proviene da città dell’Europa.
Padova è facilmente raggiungibile da località in Italia e in Europa. La città è situata in posizione strategica nel centro del Veneto ed è punto di incontro di storiche vie di comunicazione la cui importanza è rimasta immutata.
Frequente punto di passaggio per viaggi in tutto il Triveneto, Padova è meta ideale di itinerari a medio e lungo raggio nell’Italia settentrionale.
Per andare a Padova ci si trova spesso a passare dai due maggiori assi viari dell’Italia settentrionale (l’Autostrada Serenissima e l’Autostrada Bologna-Padova).
Si può concludere il tour del centro con una visita all’orto botanico, per ammirarne le collezioni e ritemprarsi nel polmone verde della città.
Per maggiori informazioni
ASSET – Azienda Speciale Sviluppo Economico e Territoriale della Camera di Commercio della Basilicata
L’Associazione Mirabilia Network è dedicata alla promozione dei territori e dei percorsi nei siti Patrimonio dell’Umanità UNESCO sostenuti delle Camere di Commercio di Bari, Basilicata, Catanzaro Crotone Vibo Valentia, Foggia, Irpinia Sannio, Caserta, Chieti-Pescara, Genova, Marche, Messina, Molise, Padova, Pavia, Riviere di Liguria, Sassari, Sud Est Sicilia, Treviso-Belluno, Pordenone – Udine e Verona, Umbria, Venezia Giulia Trieste Gorizia
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