CAMERA DI COMMERCIO DI TREVISO BELLUNO

LE COLLINE DEL PROSECCO DI CONEGLIANO E VALDOBBIADENE PATRIMONIO DELL’UMANITÀ UNESCO DAL 2019)
TRE VILLE PALLADIANE NELLA MARCA TREVIGIANA (PATRIMONIO DEL 1996)
PROVINCIA DI BELLUNO – DOLOMITI (PATRIMONIO UNESCO DAL 2009)
MONTE GRAPPA E RISERVA DELLA BIOSFERA (PATRIMONIO UNESCO 2021)

Veneto – Italia

 

Sono le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, situate in una piccola area collinare della provincia di Treviso, le protagoniste dello splendido paesaggio divenuto Patrimonio dell’Unesco.

È caratterizzato da colline e da ciglioni, cioè piccoli appezzamenti di vite su strette terrazze erbose. Ma anche da boschi, piccoli borghi e campi coltivati.

L’uomo ha lavorato per secoli, con sapienza e pazienza, per adattare e modellare questo terreno accidentato, fino a creare il particolare paesaggio a scacchiera costituito da filari di viti paralleli e verticali ai pendii.

Questa tecnica di coltivazione, dalle geometrie spettacolari, prende il nome di bellussera, ideata nel XIX secolo dai fratelli Bellussi per combattere la Peronospora.

Queste pratiche viticole utilizzano l’uva Glera per produrre il vino Prosecco DOCG di altissima qualità.

L’aspetto a mosaico del paesaggio è il risultato di pratiche che hanno rispettato l’ambiente e che fanno un uso virtuoso del territorio, oggi come nell’antichità.

La scoperta delle cantine e dei piccoli borghi immersi tra i terrazzamenti e i vigneti, è una esperienza emozionante. Si può esplorare il luogo d’origine, conoscere il produttore, visitare il vigneto e degustare il vino, assieme alle prelibatezze del posto.

Gli itinerari la Strada del Prosecco, da percorrere tra un bicchiere di vino e una degustazione di formaggi o salumi locali, offrono un esempio di come il piacere enogastronomico viene magnificamente accostato all’arricchimento culturale e al godimento estetico, nel rispetto delle tradizioni e dell’ambiente locali.

Per approfondimenti si consiglia di visitare il sito ufficiale del Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO responsabile dell’iscrizione dei siti del Patrimonio Mondiale

http://www.unesco.it/it/PatrimonioMondiale/Detail/675

DOLOMITI: patrimonio naturale di incomparabile bellezza

Le Dolomiti, prendono il nome dal geologo francese Déodat de Dolomieu, vissuto nel XVIII secolo, che per primo studiò il particolare tipo di roccia. 

Sono un insieme di nove sistemi montuosi delle Alpi Orientali italiane che esibiscono una varietà di paesaggi montani di incomparabile bellezza. Le Dolomiti vengono chiamate anche Monti pallidi per la caratteristica roccia bianca cangiante che le rende uniche e affascinanti.

Sii estendono per quasi 142 mila ettari abbracciando le zone del Veneto del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia. Nel territorio di Belluno ricade la maggior parte dei gruppi montuosi delle Dolomiti, pari a circa il 70% delle montagne più famose dell’Italia nord-orientali

Lo splendore del paesaggio dolomitico, riconosciuto e premiato dall’Unesco, è caratterizzato da una moltitudine di colori. Si può ammirare il contrasto tra le morbide fasce verdi dei boschi e delle praterie e le cime rocciose, estremamente varie sia per forma che per componenti.  Si passa da pareti verticali alte anche 1600 metri a gole profonde dai 500 ai 1500 metri, per arrivare a vette dolomitiche che misurano oltre 3000 metri di altitudine. Infine si rimane affascinati dai ghiacciai di modeste dimensioni e dai nevai perenni.

Sono il frutto di una lenta trasformazione. Le spettacolari vette ornate di guglie, le torri e pinnacoli dalle infinite forme scultoree, sono emerse 70 milioni di anni fa dal mare primordiale che ricopriva tutta quest’area e sono state modellate nel corso del tempo dagli agenti atmosferici che le hanno plasmate in forme davvero uniche.

 Queste montagne, un tempo ammasso di conchiglie, coralli e alghe, sommerso dal mare, oggi rappresentano un magnifico tesoro geologico ricco di fossili.

All’alba e al tramonto le Dolomiti si colorano di rosa. Un fenomeno tipico e unico dovuto alla particolare composizione della sua roccia, la dolomia, ossia un carbonato doppio di calcio.

Sono presenti più di 1.500 specie vegetali, numerose specie animali.

Si incontrano tre culture, quella italiana, quella tedesca e quella ladina che con le loro antiche tradizioni, i loro saperi e le loro leggende ci regalano un ricco patrimonio etnografico.

Gli splendidi paesaggi delle Dolomiti attirano da sempre alpinisti, esploratori e viaggiatori italiani e stranieri.

I suoi centri di villeggiatura sono rinomate mete di vacanza per chi cerca un contatto intimo con la natura per chi ha bisogno di una boccata d’aria pura e di attività rigeneranti. Arrampicata, sci, parapendio, mountain bike, canoa per i più avventurosi, ma anche escursioni a piedi in un ambiente dall’irresistibile fascino che sa parlare all’animo offrendo emozioni, silenzio e stupore.

Per approfondimenti si consiglia di visitare il sito ufficiale del Centro del Patrimonio Mondiale UNESCO responsabile dell’iscrizione dei siti del Patrimonio Mondiale.

http://www.unesco.it/it/PatrimonioMondiale/Detail/148

Cycling
Trekking
Escursioni
Transport

Come arrivare

Gli aeroporti più vicini sono: l’aeroporto di Venezia “Marco Polo (109 km) e l’aeroporto di Treviso “Antonio Canova (87 km). In auto attraverso l’autostrada A27 che in un’ora collega Venezia a Belluno, di qui all’uscita autostradale di Pian di Vedoia (BL) si raggiungono in poco tempo tutte le valli dolomitiche della provincia di Belluno. Con il treno è possibile raggiungere Sedico, Belluno, Longarone e Pieve di Cadore e da lì con gli autobus le varie destinazioni.

Cosa visitare

1

Non può mancare il giro dei passi dolomitici da fare in auto, in moto o in bici. Percorrere i tornanti che raggiungono il valico e dominare dall’alto il paesaggio dolomitico è un’esperienza indimenticabile per tutti i visitatori.

2

Cortina d’Ampezzo, regina delle Dolomiti, centro sciistico di fama mondiale. Pieve di Cadore, celebre per aver dato i natali a uno dei più grandi pittori rinascimentali, Tiziano Vecellio e sede dell’interessante Museo dell’occhiale, industria che qui mosse i primi passi arrivando a conquistare il primato mondiale. Fornesighe, borgo incantato della Val di Zoldo, valle che ospita numerose opere dello scultore Andrea Brustolon, noto come il Michelangelo del legno. Cibiana con i suoi murales. Arabba, Alleghe e Falcade, Selva di Cadore, anime diverse dell’Agordino. Lorenzago di Cadore, luogo di soggiorno estivo amato da papa Giovanni Paolo XXIII. La chiesa di S. Nicolò di Comelico con gli affreschi di Gianfrancesco da Tomezzo (1482) e la chiesa di Sant’Orsola di Vigo di Cadore con un grandioso ciclo di affreschi trecenteschi e un altare ligneo tardogotico di matrice tedesca di Michael Parth.

3

Indispensabile una passeggiata a piedi per ammirare la bellezza di queste montagne celebri nel mondo: giro delle Cinque Torri.

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