Siracusa, nella Sicilia sud-orientale, è stata una città di grande importanza nella storia della civiltà mediterranea.Fondata nell’VIII secolo a.C. da coloni greci sulla piccola isola di Ortigia, dove si trovava la fonte Aretusa che ispirò miti e poesie, collegata alla terraferma da due ponti, fu definita da Cicerone “la più grande e la più bella città greca”. Successivamente si svilupparono altri quattro quartieri: Acradina, Tychè, Neàpoli ed Epipoli , tanto che la città fu definita la “Pentapoli” e divenne una metropoli di primo piano sulla scena del Mediterraneo antico. Molti edifici e strutture architettoniche ben preservate testimoniano chiaramente le dominazioni dei Romani, Bizantini, Barbari, Arabi e Normanni che si sono succedute nel tempo a Siracusa e il continuo sviluppo della città nei secoli, ma al tempo stesso danno conto della straordinaria importanza che Siracusa ha rivestito per quasi tre millenni nell’area mediterranea. Del sito patrimonio mondiale fa parte anche la necropoli rupestre di Pantalica, a 40 chilometri da Siracusa, che contiene oltre 5000 tombe scavate nella roccia e risalenti al periodo tra il XIII e l’VII secolo a.C. Dal ritrovamento di una costruzione megalitica, l’Anaktoron, o Palazzo del Principe, e si è ipotizzato che Pantalica fosse uno stato indigeno espressione della civiltà sicula precedente alla colonizzazione greca. Con la crescente influenza di Siracusa, l’insediamento e la necropoli di Pantalica vennero abbandonati. Durante la dominazione bizantina, il sistema della necropoli venne ripopolato e sfruttato per formare dei villaggi rupestri, in cui alcune delle tombe furono ampliate e divennero abitazioni, mentre altre furono destinate a chiesa od oratorio. In seguito, l’area di Pantalica ritornò ad essere disabitata.
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