Nel territorio di Monte Sant’Angelo, in località Falascone, è presente un’importante riserva naturale, polmone verde che si collega alla Foresta Umbra, area naturale protetta del Parco nazionale del Gargano. Le “faggete vetuste” nel 2017 entrano a far parte del patrimonio UNESCO (nell’ambito del Bene transnazionale “Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa”) proprio in virtù del riconoscimento del particolare habitat e della flora e della fauna che animano la zona.
Le faggete vetuste riconosciute dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale si trovano in varie aree di 18 Paesi: Albania, Austria, Belgio, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Germania, Francia, Macedonia del Nord, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svizzera e Ucraina, oltre naturalmente all’Italia. Notizie di questo antico luogo, detto “nemus garganicum”, sono citate già da Ovidio, Strabone e Virgilio: ha la particolarità di rappresentare un sistema di foreste complesse, offrendo un ampio spettro di modelli ecologici e varii tipi di faggi che si adattano a condizioni ambientali diverse. Infatti il faggio nel sud Europa ha resistito a ogni glaciazione dell’ultimo milione di anni, sopravvivendo alle diverse condizioni e problematiche climatiche, riuscendo poi ad espandersi sulla maggior parte del territorio dopo l’ultima glaciazione. Dopo varie vicende storiche la foresta è stata dichiarata inalienabile dalla legge 3713/1866 ed è attualmente ubicata nella parte più alta della più ampia foresta demaniale della regione Puglia (730-760 metri s.l.m.)
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